Quella del 16 Giugno al Circolo Ufficiali Pio IX di Roma è certamente una cerimonia incoraggiante per i tanti Militari di truppa, Volontari in servizio permanente e degli Ufficiali in ferma prefissata delle Forze Armate Italiane. Ha coinvolto autorità del calibro del Direttore del I Reparto del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti Dr.ssa Giovanna Romeo e del Generale di Corpo d’Armata Rosario Castellano, Comandante del Comando Militare della Capitale, con tanto di picchetto in alta uniforme dei Lancieri di Montebello.
La sottoscrizione della convenzione siglata proprio dalla Dott.ssa Giovanna Romeo, in rappresentanza del Segretariato Generale della Difesa e l’Avv. Luigi Gabriele, Presidente di Federsicurezza, ha l’obiettivo di favorire il ricollocamento dei militari congedati, destinati ad aumentare entro il 2024, dentro il circuito della vigilanza e della sicurezza privata.
"Nonostante l’implementazione della Legge 244/2012 sembri ancora remota, allo stato le unità dell’Esercito sono destinate a ridursi ad 89.400 entro fine 2024" - ha affermato il Gen. Castellano. Tagli che portano il tema della ricollocazione in primo piano e che incrocia la domanda della sicurezza privata, in particolare per mansioni che richiedono un alto grado di specializzazione.
Il comparto necessita infatti di figure professionali altamente qualificate per servizi delicati come quello dell' antipirateria marittima, e i militari in congedo costituiscono le figure ideali per compiti di vigilanza e difesa delle navi, delle merci e dell’equipaggio.
“Si tratta di caratteristiche fondamentali soprattutto per le candidature a servizi ad alta specializzazione, come quelli di antipirateria marittima, che la legge delega alle guardie giurate” ha detto il Presidente di FederSicurezza. “Propedeutico a qualunque processo di ricollocamento dei congedati è però il Decreto Formazione, a tutt’oggi in fase di colpevole gestazione, che detterà le regole della professionalizzazione per il comparto sicurezza e vigilanza privata. Una volta a regime, occorrerà studiare un cronoprogramma serrato di diffusione delle informazioni, incontri territoriali di sistema e feedback sulle reali assunzioni per tarare al meglio il processo”.
L’accordo con Federsicurezza rappresenta un esempio tangibile di proficuo partenariato pubblico/privato nel comparto sicurezza, ha concluso la Dr.ssa Romeo. “Una volta messo a regime il processo, sarà interessante analizzare i risultati di questa convenzione. Se infatti sul versante pubblico è semplice verificare gli esiti della ricollocazione su altre realtà (Polizia Municipale, Ministero della Difesa, PA), il privato è un territorio da esplorare e, crediamo, ricco di opportunità”.
Un' iniziativa dall'indubbio valore sociale, in particolar modo per i riflessi occupazionali e il ritorno positivo per le imprese della filiera della sicurezza e vigilanza privata.